Una tragedia del 1765
pubblicato il: 01/02/2015
da: Il giornale di palazzolo s/o
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Una tragedia del 1765

 

Nei registri conservati nell’Archivio della parrocchia, accanto alle annotazioni obbligatorie sui nati, morti e matrimoni, si trovano “annotazioni” su fatti straordinari accaduti nella nostra terra.

 

Il 26 febbraio dell'anno 1765 nel "Libro dei morti 1762-1790” il canonico don Pietro Valota, ha scritto questa pagina:

 

“Chiara moglie fu di Francesco Colombo, di anni 46 in circa sotto le ruine d’una casa infelicemente tra sassi sepolta alle ore 5 di notte incontrò la morte penosa, e giace nel sepolcro delle Consorelle del Gonfalone.

Angela figlia della fu Chiara e Francesco Colombo d’anni 17 da pietre percossa ugualmente spirò, e giace nel sepolcro comune

Antonia fu moglie di Pietro Maestri d'anni 44,soffrì morte uguale come sopra e giace nel sepolcro delle Consorelle del Gonfalone.

Caterina figlia di Bartolomeo Armanno d'anni 13 non fu uscente da si spettacoloso caso e giace nel sepolcro comune.

Caterina vedova del fu Santo Armanno d'anni 75 in simil fatal disgrazia di rovine cessò di vivere e giace nel sepolcro delle consorelle del Gonfalone.

Prudenza Gervasoni del territorio di Credario di anni 20 tra rovine sudette spirò soffocata e giace nel sepolcro comune

Antonia fu moglie di Francesco Varisco di anni 60, in egual infortunio compianta passò tra più e giace nel sepolcro delle Consorelle del Gonfalone.

Margarita moglie fu di Giuseppe Facchi di anni 61, soffri anch’essa egual disgrazia e giace nel sepolcro delle Consorelle del Gonfalone.

Isabetta figlia del fu Giuseppe Faglia di anni 20 tra pietre ugualmente sepolta giace nel sepolcro comune.

Maddalena fu moglie del fu Gio. Battista Zanni d’anni 71 in circa libera non fu di si lacrimevole morte e giace nel sepolcro delle consorelle del Gonfalone”.

Le vittime del crollo sono tutte donne, che vivevano in un casamento che ospitava le famiglie Armanni, Colombo, Facchi, Foglia, Gervasoni, Guareschi, Maestri e Zanni.

La domanda che si era posto Franco Vezzoli  in un suo scritto su questa vicenda:”Dove erano gli uomini quella sera ?“si è rivelata impropria. In quella casa avrebbe dovuto esserci un solo uomo: Bartolomeo Armanni. Gli altri erano già morti, lasciando sei vedove, travolte dal crollo. Il suo ritardo nel tornare a casa l’aveva salvato. Aveva perduto però la moglie e la figlia

 

Per rispondere sull’ora dell’evento luttuoso, va fatta una precisazione. Il canonico scrive che erano la 5 di notte che, secondo l’orologio allora in uso, equivalevano alle 23 attuali. Siamo perciò in piena notte. Il fracasso di un simile crollo avrà certamente richiamato l’attenzione dei vicini di casa che avranno cercato di estrarre le persone dalle macerie. Si sarà avvertito l’uomo che era, fuori casa. Che giorno era quel 26  febbraio?  Dal calendario un martedì .

Vediamo i rapporti di parentela fra le donne decedute. Cinque della famiglia Armanni : la vedova Caterina Guareschi di 75 anni, madre di Chiara moglie del Colombo e della figlia Angela, di Antonia, moglie del Maestri, della nipote Caterina, figlia di Bartolomeo Armanni. Una per ognuna delle famiglie  Facchi, Foglia, Gervasoni ,Guareschi, e Zanni.

L’annotazione,che precisa i luoghi della sepoltura, è collegata ai funerali che avranno avuto luogo  in un’unica cerimonia a cui presumibilmente avranno preso parte parenti e conoscenti delle sventurare famiglie.

Il Giornale di Palazzolo,  1 febbraio 2015