Giacinto Lanfranchi ci consegna la sua preziosa raccolta
Cinquant’anni fa, sembra ieri, il 15 luglio 1966, con un camioncino e due auto, in compagnia di mio cugino Giulio e di Franco Vezzoli, iniziammo il trasferimento da Bergamo a Palazzolo del materiale della donazione Lanfranchi.
Nel Palazzo dei Tasso di Via Pignolo ci accoglievano il sig. Cinto e la moglie sig.ra Mariuccia. A noi sembrava di essere entrati nella caverna di Alì Babà con sale occupate da scaffali carichi di libri che vedevamo per la prima volta, fra cui delle assolute rarità, e tutti destinati alla Biblioteca Comunale, a noi insomma .
Avevamo l’impegno di aiutare il sig. Cinto a levare dagli scaffali e deporre in scatole di cartone quei libri, tutti contrassegnati dal suo EX LIBRIS e numerati, numeri che il Lanfranchi, annotava su fogli di carta trasparente autocopiante, prima si passarli a noi.
Ricordo che mentre mi passava un nuovo volume, mi diceva: ”Prenda anche questo e ce ne sono ancora molti”. Scorgevo in lui un’ombra di tristezza: era il momento del distacco da cose amate, a cui seguiva la raccomandazione di conservare il tutto e custodirlo con cura.
Durò tutta l’estate quel pellegrinaggio e ogni carico era sempre più prezioso.
Quante volte, a posteriori, mi sono chiesto perché ci eravamo assunti un compito così importante e rischioso. Se fosse accaduto un incidente e il camioncino si fosse ribaltato con tutto il prezioso carico ? Ci é andata bene, nessun volume é andato perso.
Noi seguivamo con la massima attenzione l’automezzo e quando giungeva nel cortile del Municipio chiamavamo a raccolta i frequentanti della Biblioteca perché ci aiutassero a sollevare le scatole e a trasportarle nelle nuove sale.
Gli ultimi viaggi nella primavera , furono quelli che precedettero l’inaugurazione del maggio 1967. Oltre ai libri, trasferimmo a Palazzolo gli scaffali metallici, le vetrinette in legno dove erano collocati gli antifonari e i materiali più preziosi. Poggiammo sotto il portico all’ingresso della nuova sede della biblioteca dei cannoni d’epoca, ottenuti in prestito dal Lanfranchi.
Accanto all’entrata avevamo sistemato il pilo miliare romano e uno stemma in pietra che era servito come serraglia della porta di Carvasaglio.
Il 14 maggio 1967 , con il taglio del nastro da parte della sig. Mariuccia, la Biblioteca Lanfranchi era aperta al pubblico.
Il Lanfranchi veniva a Palazzolo per partecipare alle sedute della commissione della Biblioteca e la sera dell’11 marzo 1971 ebbe un improvviso malore. Io ed il maestro Pagani, con una poltroncina, lo trasferimmo subito al vicino ospedale. Nella notte il Lanfranchi ci lasciava. Aveva trascorso le ultime ore della sua vita fra i suoi amati libri.
Un suo busto in bronzo venne inaugurato il 28 settembre 1986 nel giardino della villa in cui la Biblioteca era stata sistemata nel 1972.
Qui Palazzolo,27 ottobre 2014
Il giornale di Palazzolo, 15 novembre 2014