Un'immagine degli anni '50
pubblicato il: 15/09/2014
da: Il giornale di palazzolo s/o
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Un’immagine degli anni ‘50

All’ora di pranzo sul Lungo Oglio si riversavano gli alunni dei vari ordini di scuola ospitati nel palazzo scolastico di Via Galignani. Bus, automobili, biciclette occupavano la sede stradale.  Sulla sinistra s’intravedono le impalcature della nascente Casa del Giovane.

Ricordi  di scuola

Nel percorso scolastico mio e dei miei figli, s’intrecciano le vicende della scuola e della cultura locale di cui voglio parlare. Nel grandioso edificio, inaugurato il 13 ottobre 1912, sono entrato nel 1937, sono passato alla media, collocata nelle scuole vecchie (Palazzo Muzio) e ho sostenuto l’esame di terza nei locali dell’oratorio San Sebastiano. I miei primi due figli, dopo le  medie, hanno frequentato il liceo scientifico nell’edificio di Via Marzoli , appena terminato, e sostenuto l’esame di maturità  a San Sebastiano.

Questi dettagli possono servire a evidenziare quali difficoltà ha dovuto superare la scuola a Palazzolo, fino agli anni novanta, quando si é aperto il Centro Polivalente del Levadello.

 

Abitazioni per gli sfollati

Nel primo dopoguerra, il problema più drammatico per gli amministratori comunali era quello della penuria delle abitazioni.  Veniva in secondo piano quello degli edifici scolastici . Il sindaco Pedrali nel discorso d’insediamento (10 novembre 1946) diceva “a Palazzolo vi sono ancora famiglie che dormono in 8 persone per stanza, che vivono in 11 in 16 mq. di spazio il che dà mq. uno e mezzo per persona, capitè ?”

Si legge su “Rinnovamento edilizio in Lombardia” del 1961 che il  Comune dal 1950 al 55, usufruendo delle varie leggi per l’edilizia popolare, ha costruito 120 appartamenti e in questi ultimi  cinque anni altri alloggi per i propri dipendenti e acquisito aree da destinare alle Cooperative edilizie “. Dal 1947 l’Eccal e poi la Ceap  si erano adoperate per dotare Palazzolo di nuovi quartieri residenziali.

Torniamo ai problemi della scuola.

In quegli anni gli alunni delle elementari erano costretti al doppio turno: un gruppo di classi al mattino e un altro al pomeriggio. Nel 1961 i frequentanti le elementari erano 2085, l’avviamento al lavoro 410, le medie 190. In totale 2685.

Anche se le scuole erano state liberate dagli sfollati, la crescita della domanda di scolarizzazione e l’innalzamento dell’età dell’obbligo, richiedevano spazi per gli alunni. Si ricorse allora all’affitto di aule presso gli oratori di San Sebastiano, del Sacro Cuore e dello scantinato della nuova chiesa di San Giuseppe.

L’espansione del tessuto urbano, l’aggregazione di San Pancrazio, l’aumento della popolazione e la nascita delle tre nuove parrocchie, rendevano indilazionabili nuovi servizi scolastici per le scuole dell’infanzia (asili) e le primarie (elementari) che avrebbero richiesto notevoli impegni finanziari.

Le varie amministrazioni avevano approfondito con studi e relazioni di esperti il trend della frequenza alle scuole dell’obbligo valutando anche i costi per i nuovi edifici.

La situazione oggi

Nel sito del Comune é presentata la situazione odierna delle sedi delle scuole elementari: per Mura/Piazza: Via Galignani-Via Dogane-P.le Mazzini; per Riva:Via Zanardelli-Via Marzoli; alle Calcine:Via Attiraglio-Via Verdi; a San Pancrazio: Via XXV aprile. Degli asili: a Mura/Piazza:Via 4 novembre- a Riva:Via Roncaglie-Via Gardale; alle Calcine:Via Omboni-Via Verdi- a San Pancrazio: Via XXV Aprile.

Col vincolo dell’area del Levadello e l’offerta alla Provincia di Brescia del contributo per la sua acquisizione, si avvia l’edificazione del Centro Scolastico Polivalente dove oggi sono ubicati  gli Istituti Superiori (Liceo scientifico-Itis-Istituto per il commercio). Manca all’appello la nuova scuola materna di Viale Rimembranza di cui si è posata la prima pietra qualche anno fa.

Non va dimenticata l’apertura della Biblioteca Comunale (1964) divenuta Lanfranchi nel 1967 dopo la donazione del comm. Giacinto Lanfranchi. Anche nel campo dell’innovazione didattica, nel 1975 ha inizio la scuola a tempo pieno nelle elementari di Via Verdi.

C’é infine da aggiungere una variante, non presa in considerazione allora dagli studiosi: la presenza nelle nostre classi dei fanciulli extracomunitari.

 

Palazzolo da paese a città, è il tema delle conversazioni settimanali che avranno luogo a partire da lunedì 6 ottobre preso la Fondazione Cicogna-Rampana. La prima sarà dedicata ai problemi della scuola e della cultura.

 

Il Giornale di Palazzolo,  15 settembre 2014