Il carnevalone del febbraio 1899
pubblicato il: 01/06/2012
da: Il giornale di palazzolo s/o

Il “Carnevalone” del febbraio 1899

Deve essere stata una “ festa” coi fiocchi, quel Carnevale dell’anno 1899, col veglione al Sociale, la regata alla veneziana sull’Oglio !

Ciò che mi ha incuriosito è il giornale uscito per queste feste: quattro pagine, redatto tutto in dialetto, intitolato “Ol Giopì a Palasol” col sottotitolo “ numero unico pubblicato per le feste carnevalesche, Palazzolo, tip. Fagnani e Galeazza di Bergamo. Letta questa notizia nell’opera di G.Nova sugli stampatori a Brescia nell’Ottocento, dedicata alla tipografia Maver di Palazzolo, mi sono messo sulle tracce dello straordinario documento, scritto in dialetto .I contatti colle biblioteche sono rimasti però infruttuosi, l’autore dello studio mi ha assicurato che la rarità tipografica è di un privato. Non dispero di poter un giorno leggere questa ode al Giopì a Palasol..

Dettagli interessanti si possono trovare nel Libro dei Verbali del Circolo Concordia che sotto la data del 12 febbraio 1899. Dopo i nomi dei componenti il comitato, è specificano che “ il corso mascherato abbia ad aver luogo la domenica ultima di Carnovale e l’ultimo giorno del medesimo. Programma di domenica 12 febbraio:ore 12, 30, ascensione del capitano argonauta Baronio-ore 15, gran corso mascherato-ore 16 , gioco umoristico delle pentole,premi a sorpresa-ore 19,Venezia a Palazzolo,serenata sull’Oglio in barche illuminate. Fuochi artificiali sulla Torre del Popolo

Martedì 14 febbraio. Ore 13 ascensione della quattordicenne sig.na Baronio, figlia del capitano-ore 15,corso mascherato-ore 16 cuccagna-ore 17 grande distribuzione dei premi in Piazza Roma.Segue l’elenco dei numerosi premi in palio. Tanto i carri che le maschere dovranno partecipare a tutti e due i corsi.”

Una testimonianza diretta è del Mainetti contenuta nell’articolo “Il Carnevalone del 1899-Reminiscenze storiche palazzolesi “.comparso sul Giornale di Brescia del 9 settembre 1948:

“Ad iniziativa geniale di alcuni volenterosi, sabato sera, lungo il breve percorso del fiume Oglio che placidamente scorre nel centro della nostra industre cittadina, si ebbe una sfilata di barche festosamente addobbate e illuminate, e dalle quali sprigionavansi , in gioiosa alternativa, canti e suoni.

La simpatica manifestazione folcloristica, che ebbe inizio alle ore ventuna, fece accorrere una imponente folla che gremiva tutto il Lungo Oglio , il ponte, la passerella e tutte le abitazioni fiancheggianti il corso del fiume. Assai applauditi furono e organizzatori e imbarcazioni ; a questo aggiungiamo anche il nostro plauso, facendo voti che l'esperimento così bene riuscito,si abbia a ripetere in migliorata edizione.

Sia questa pari alla ormai lontana "regata veneziana', avvenuta nello storico carnevale del 1899; chi scrive aveva quindici anni e, chi come lui sopravvive, ne serba ancora un nostalgico ricordo.

Il programma della domenica 12 febbraio portava a grandi caratteri: ore 19 "VENEZIA A PALAZZOLO" - Serenate sull'Oglio con barche illuminate. Alla barca che sarà riuscita la meglio illuminata nella serata della domenica, premio di lire 25 con bandiera e diploma . La manifestazione riuscì davvero imponente.

Le barche nell'Oglio erano numerose a quel tempo, perché allora vigeva ancora tra noi l'esercizio della pesca a mezzo di lunghe reti e con altri mezzi consentiti dalla Legge, che davano a chi ne usava, utile e diletto; non ancora era conosciuto l'uso delle micidiali “bombine “ che hanno ora fatalmente distrutto nel nostro placido Oglio ogni qualità di quel buon pesce, di cui era abbondante. Ricordo ancora gli appassionati della pesca di quel tempo: i Fratus, i Belotti, i Morandi, i Vezzoli, gli Arrigoni, ecc.

Ma ritorniamo all' argomento primo di questa nota storico - folcloristica : Tutte le barche nostre e anche di paesi vicini vennero reclutate, e tra i nostri pescatori e altri cittadini vi fu una gara per renderle più attraenti per apparato e luminaria. Su una di essa aveva preso posto la fiorente Società Mandolinistica diretta dai fratelli Battista e Giacomo Morandi; su altra la fisarmonicista Libretti con Ogliari; su altra una nostra società corale molto quotata a quel tempo; su altra il Comitato Promotore formato dal Circolo Concordia (quando rivivrà di nuovo questa concordia?) con Deleva, Galignani, Guzzi, Lozio, Maifredi, Morandi, Nulli, Mignocchi, Svanetti,

Vecchiati e altri, di cui mi sfugge il nome. La giuria si era installata nella casa del Farmacista dottor Adriano Ricci ed era presieduta dal Cavaliere del lavoro Alessandro Facheris, industriale di Grumello. Dava maggior risalto e particolare caratteristica anche la illuminazione alla veneziana di tutte le abitazioni prospicienti il fiume. Fu una manifestazione popolare veramente degna di Palazzolo; essa fece accorrere numerosi forestieri, tanto che le vie e tutti gli esercizi erano affollatissimi. Il pittore Giovanni Rampana ne fissava le impressioni in un quadro, ch'io ho rivisto non molto tempo fa ancora conservato dalla famiglia Morandi fu Giacomo. Di questo “Carnevalone" avvenimento cittadino di cui ricordiamo il nome, difficilmente potrà ripetersi uguale, per concordia di popolazione ed abbondanza di mezzi, ne parlerò con più ampi particolari in altra puntata.”.

Mi resta, infine, un desiderio: poter fotografare il quadro del Rampana, nella speranza che qualche discendente dei Morandi, lo abbia conservato con cura. Avremmo, dopo tante parole, una visione pittorica dell’evento.

Il giornale di Palazzolo, 1 giugno 2012