Il podestà chiede all'imperatore d'austria il ripristino del tribunale a palazzolo
pubblicato il: 01/10/1965
da: Memorie illustri di palazzolo sull'oglio

IL PODESTA’ CHIEDE ALL’IMPERATORE D’AUSTRIA IL RIPRISTINO DEL TRIBUNALE A PALAZZOLO

Nel materiale offerto al Comune del non mai abbastanza lodato avv. Andrea Maza-Brescianini, c’è una cartella intitolata “Statuti” nella quale sono raccolte copie di carte dei secoli XIV e seguenti tratte dagli Archivi e riguardanti “Privilegi” concessi alla nostra terra. Una di queste carte ha destato il mio interesse: è una petizione rivolta dal Podestà di Palazzolo all’imperatore d’Austria per chiedere il ristabilimento di una “giudicatura” nel nostro centro.

La domanda, che deve essere una copia di quella inoltrata alla Maestà Imperiale, non porta né data di compilazione, né firma del Podestà e sintetizza i motivi storici ed economici che avrebbero dovuto indurre l’Imperatore a tale concessione. Per noi costituisce una chiara indicazione dei più importanti “privilegi” goduti dal sec. XIV in poi dal nostro Comune.

Cesarea Sacra Maestà,

crederebbe il Podestà di Palazzolo, dipartimento del Mella di mancare al proprio dovere se, sollecitato dall’università dei suoi amministrati non reclamasse alla Maestà Vostra quello stato di cose e considerazione che questa comune godette mai sempre fino all’epoca della sovversione di tutti i sistemi. Palazzolo, una delle prime Comuni del Dipartimento, che conta circa 4000 abitanti dotata di un vasto territorio posto sull’Oglio e precisamente sul confine fra il territorio Bergamasco e Bresciano che formava un antico castello, che ha un settimanale mercato fu mai sempre in possesso di avere la Giudicatura in luogo.

Di questo diritto ne fa fede l’importante Decreto 14 Dicembre 1329 dell’Imperatore Lodovico dato in Palazzolo diretto “Nobilibus et sapientibus viris consulibus comuni et ceterisque hominibus universi castri loci et terre de Palazzolo”, col quale riconfermò a detta Comune gli antichi suoi privilegi “tam propter etiam loci situm” nonché il Decreto di Filippo Maria Visconti, Duca di Milano, 22 Settembre 1419 col quale chiamò alla Podestaria di Palazzolo il N.H. Allovisio de Cremona “cum mero et mixto imperio auctoritari et plenaria jurisdictione”.

Passata poi la Comune di Palazzolo nell’anno 1428 sotto il Veneto Dominio, quel Doge Francesco Foscarini con Ducale 29 Giugno detto anno le confermò tutti gli antichi privilegi ed il 15 Aprile 1429 fu eletto in Podestà della stessa comune il N.H. Zaccaria Grimani.

Ritornata la Comune sotto il Dominio del Duca di Milano, ottenne dal Duca Filippo Maria Visconti una nuova conferma dei suoi privilegi il 25 Novembre 1438 e di essere separata da Brescia, concedendo al di lei Podestà “ merum et mixtum imperium et omnimodo gladii podestatem in causis civilibus et criminalibus ac mixtis”.

Privilegio rinnovato il 2 Aprile 1441 da Niccolò Piccinino facente per il medesimo Duca Visconti di Milano, indi restituito di nuovo alla Dominazione Veneta nell’anno 1442 ebbe sempre il giudice in luogo, malgrado tutte le variazioni de sistemi, residenza di giudice non solo portata dai privilegi, ma riclamata dalla sua ubicazione, dalla sua popolazione, dal suo commercio e dalla costumanza d’essere il Luogo unico sul quale esiste un ponte sul fiume Oglio.

E la medesima M.a V.a allor quando nel 1799 rioccupò questi stati restituì al Podestà Giuridicente di Palazzolo tutti gli antichi suoi diritti e privilegi.

Il nuovo sistema del fortunatamente cessato Governo tolse non pochi degli esistenti privilegi, diminuì le autorità de Giudicanti per regola generale, ma almeno aveva lasciata una giudicatura in luogo, e solo nel 1807 nel Comune di Palazzolo che misurava tanti privilegi si vide privata della Giudicatura di pace e trasportata in ADRO, comune di terza classe che ne per verun titolo poteva meritare la preferenza sopra Palazzolo, dove continuò ad essere e la Tappa militare e la Posta de cavalli, ed il settimanale mercato, e siccome il sottoporre Palazzolo ad Adro che dapprima era una frazione della Quadra di Palazzolo medesimo avrebbe palesato un vero spirito di partito, così venne invece sottoposto alla Giudicatura di Pace di Rovato, distante circa otto miglia e per conseguenza sommamente incomoda.

Mentre questa comune si vede tolto quest’ultimo residuo dei suoi antichi privilegi, questo piccolo testimonio di considerazione, questo troppo necessario ramo d’amministrazione, continuò invece a sopportare dei pubblici pesi avendo continuato ad essere luogo di Tappa militare ed in tempo, che sotto il Veneto dominio aveva sotto di se nove comuni che concorrevano al peso delle militari fazioni e ai trasporti dovette ora, e deve sopportarlo intieramente da solo in un tempo che la sua situazione fa si che tutte le sue armate dovessero transitare per il di lei Territorio, che in ogni passaggio sempre la comune di Palazzolo deve alloggiar truppe di modo che la detta comune malgrado che l’alienazione della massima parte dei Beni Comunali trovasi nelle massime angustie, bastando in dire alla M.a V.a che nello scorso anno dovette somministrare oltre l’alloggio a 16.000 uomini di passaggio ben mille mezzi di trasporto.

In oggi dovendo aver luogo la nuova sistemazione giudiziaria rispettosa ricorre la detta comune alla M.a V.a perché sia in vista degli antichi privilegi, de’ quali esistono le prove nell’archivio della Comune, producibili ad ogni richiesta, sia in contemplazione delle esposte circostanze locali, che tutte riclamano l’esistenza in luogo d’un’autorità giudiziaria; quelle medesime circostanze che tanto aumentarono la di lei passività vagliano a far accordare alla Comune medesima un Tribunale in luogo o quella qualunque altra Giudicatura che sarà determinata nel nuovo sistema.

Tanto spera il sottoscritto dalla Giustizia e clemenza Vostra o Sire, tanto più che fu mai sempre massima del Vostro Governo di contemplare nella collocazione delle autorità sia giudiziarie che amministrative la Popolazione, il Commercio, e la località, circostanze tutte che parlano a favore di Palazzolo, pieno di fiducia, si protesta colla maggior sudditanza e devozione.

Memorie illustri di Palazzolo, 1 ottobre 1965