Origine del culto di s. rocco
pubblicato il: 01/08/1965
da: La semente

ORIGINE DEL CULTO DI SAN ROCCO

La peste che di quando in quando compariva qua e là negli agglomerati urbani nel secolo XV, sul principio del 1468 scoppiò con virulenza in molti luoghi dell’Italia settentrionale, rapidamente diffondendosi, a causa soprattutto della siccità dell’estate del 1467, delle piogge lunghissime e delle rovinose inondazioni dell’autunno-inverno 1467-1468.

Anche a Palazzolo si temette un nuova invasione del contagio, che in quel secolo era già comparsa alcune volte, onde il giorno 28 ottobre 1468, il Consiglio Comunale si riunì sotto la presidenza del Podestà Anselmo di Rodengo e, constatato che l’epidemia era diffusa in varie parti della Allemagna (Germania), in molti luoghi della Lombardia, soprattutto in Brescia e Salò, per conservare la terra di Palazzolo immune dalla peste, coll’aiuto di Dio, deliberò:

che il giorno della festa del Santo e glorioso Martire Rocco, che cadeva e si celebrava il 16 del mese di agosto, si dovesse celebrare, da quell’anno in futuro e in maniera solenne, come si festeggiavano le principali feste dell’anno, da parte di ogni persona abitante nella terra di Palazzolo e da coloro che vi avrebbero abitato in futuro, perché il glorioso Martire fosse intercettore presso il Signore Nostro Gesù Cristo che si degnasse di preservare dalla peste la nostra terra di Palazzolo;

che a ogni persona che fosse trovata a lavorare nel giorno della festa di S. Rocco, fosse inflitta una multa di L. 20 planete che sarebbero state devolute alla Chiesa di S. Maria (la parrocchiale) o alla costruzione di un altare dedicato a S. Rocco, il quale si andava dicendo si dovesse fabbricare nella stessa chiesa in onore dello stesso glorioso Martire;

che nella festa del predetto Santo Rocco si facesse una Processione da pare dei Sacerdoti della Parrocchia ad onore di Dio Onnipotente e del detto glorioso Martire S. Rocco;

che si eleggesse un comitato composto da cittadini e contadini di Palazzolo incaricato a prendere ogni e qualsiasi provvedimento atto ad impedire che la pestilenza venisse in Palazzolo.

Da questa deliberazione apparve chiaro che, fino a quella data, non si celebrava nessuno festa speciale per San Rocco e che non esisteva alcuna cappella, né alcun altare a Lui dedicato. Semmai c’era il desiderio di fare ciò, con i soldi delle multe appioppate a coloro che fossero stati trovati a lavorare nel giorno della sua festa.

Non ci è dato sapere se tale altare sia stato costruito e dedicato a S. Rocco. E’ sintomatico però il fatto che,quando alla fine del 400 o ai primi del 500 venne dipinto il presbiterio della chiesa vecchia (Pieve), tra la figure dei santi si collocò anche san Rocco, quasi a testimoniare l’esistenza di un culto particolare un quella chiesa. Negli stessi anni (1495), anche nella sacrestia della chiesa di San Giovanni a Mura,venne dipinto,per conto di uno dei Vicini, Pecino Marella, l’immagine di San Rocco e negli Atti della Visita di San Carlo si trova traccia dell’esistenza di un altare dedicato a San Rocco, sistemato all’aperto, fuori di detta Chiesa, accanto al Cimitero.

Faccio una breve parentesi per dire che anche a Brescia nell’estate dello stesso anno 1469 venne sciolto il voto di costruire una cappella in onore di San Rocco, il culto del “Santo medico” andava rapidamente diffondendosi in tutta Europa proprio verso la metà di quel secolo.

Anche a Brescia, proprio alcuni mesi prima che a Palazzolo, veniva stabilita la celebrazione della festa annuale, e questo pare sia il primo cenno di un culto pubblico, che si abbia avuto in Italia, verso questo popolarissimo Santo.

Sempre a Brescia, la prima pietra di una chiesa che costituì la prima cappella, fu posta il 18 marzo 1479, dopo una nuova pestilenza e un nuovo rifiorire del culto per il santo.

La Semente, 1 agosto 1965