Camminata al chiar di luna
pubblicato il: 10/06/2014
da: Inedito

CAMMINATA AL CHIAR DI LUNA del 10.6.2014

 

Oltre 250 persone hanno preso parte alla Camminata che si é snodata dal  parcheggio del Centro scolastico Polivalente alla chiesa campestre di Santa Maria. Davanti alla chiesetta hanno preso la parola il maestro Francesco Ghidotti e Bruno Lancini. E’ stato distribuito questo testo con unita una cronologia relativa all’edificio sacro.

 

L’itinerario si snoda da Via Lombardia verso la chiesetta di Santa Maria in campagna. Percorso  legato alla “rogazioni”, che si svolgevano nei tre giorni prima dell’Ascensione. Dalla chiesa parrocchiale una processione saliva verso la Sgraffigna, San Pancrazio, i Cappuccini e a Santa Maria.  Ritorno in parrocchia dopo otto ore di cammino. Era la “benedizione della campagna”.

Questo stesso percorso lo fece un giovane prete: don Vincenzo Rosa nel 1777. Morta la madre e risposatosi il padre, Vincenzo lascia la casa paterna in Piazza di Palazzolo e affitta il Romitorio, annesso alla chiesetta campestre. Vi soggiornerà per dieci anni.

 

“Presi a pigione, scrive nelle  “Memorie Mie “ una pochi mesi prima restata vacante e senza custode la piccola campestre abitazione, con chiesa  e con orticello e piccola vigna chiusa da un muricciolo, e circa due miglia lontana dal paese, denominata il Romitorio di Santa Maria, che era di spettanza della Scuola  del Sacramento della nostra parrocchia. Questa è quella Santa Maria, dove ho poi fatto mediocremente adattare l’abitazione, dove mi sono infinitamente divertito nei piccoli esercizi della coltivazione, dove ho goduto tratto tratto in più anni le più belle delizie del ritiro e della solitudine; dove pure qualche volta godevo quelle della visita e ilarità degli amici; dove avevo un asilo ed un diversivo dalle noie; dove insomma ho dimorato talvolta settimane, talvolta mesi; vi ho studiato genialmente, vi ho fatto  una quantità di belle operazioni; vi ho ultimamente, nei primi mesi del 1787, composta e terminata la mia laboriosa benché piccola Geografia per i Giovanetti. Questo bel sito campestre, reso da me sempre più ameno nella sua estrema semplicità e piccolezza, l’ho ritenuto per molti anni, e l’ho di spesso nominato ed encomiato nelle mie Memorie”

 

L’11 dicembre 1779 quando esce dalle carceri di Brescia, dove era rimasto rinchiuso per l’affare dei banchi della nuova chiesa parrocchiale “Visitai ancora in quella settimana più volte la mia deliziosa  Santa Maria e il mio delizioso Romitorio di questo nome, dove se non altro mia sorella si era ingegnata di conservarmi una certa quantità  di quella preziosa roba. Insomma per tutta quella mia breve dimora in Patria, godetti la più dolce allegrezza ravvivata quanto mai lo può essere  dalle accoglienze comuni  e dal recente acquisto di una tanto bramata e sospirata libertà”.

 

Qualche domenica fa, era stata esposta in parrocchia la pala che ornava la  chiesetta campestre. Rappresenta la nascita della Madonna, che si festeggia l’8 settembre di ogni anno a Santa Maria. Don Angelo, nostro parroco, l’ha fatta restaurare ed ora è collocata  vicino al fonte battesimale. Opera di un pittore bergamasco della fine del  Seicento.