Osteria del sole
pubblicato il: 01/09/2012
da: Il giornale di palazzolo s/o

L’Osteria del sole

Da più di trecento anni, appena fuori la Porta di Mura, in fregio alla via che congiunge San Sebastiano alla Piazzetta Corte Mura, si trova l’Osteria del Sole. Di fronte all’ingresso carraio si apre la Via Fabbri, antica Contrada del Sole. La direzione est-ovest della strada, giustifica ampiamente tale denominazione.

Nel 1701, Camillo della Romana,proprietario dell’osteria, fa un elenco dei danni causatigli dalle armate cesaree :”per avermi portato via un sedello di ferro, uno schiopetto, pestoni,bocai,mesini,un piatto di rame,vino bianco e rosso e cibarie” valutati L.183,8. La denuncia è fatta alla presenza di Giovanni da Cé,suo cameriere. Gli verrà liquidato il danno in L.90.

Il 24 gennaio 1724, con suo testamento, Lucia Romana fu Nicola,dona lo stabile dell’osteria all’altare del SS.Crocifisso, la cui Reggenza, un anno dopo, vende alla nobile contessa Caterina Brandolini Berlendis. L’osteria è affittata a Lorenzo Foschetti, poi a Pasquale Carminati.

Alla metà del ‘700 Gio.Battista Invernici, che si qualifica come mastro di posta, è oste all’insegna del Sole. La precisazione avalla l’ipotesi che, presso l’osteria, si raccogliesse la posta da affidare ai corrieri.

Un’istantanea dell’attività dell’osteria, ci è offerta da una deposizione, fatta davanti al notaio Ercole Urgnani nel 1760, con cui si certifica che “ nel tempo in cui il fu Gerolamo Moreschi , che gestiva l’osteria del Sole, di proprietà dei nobb.Berlendis, aveva in casa il figlio Gerolamo, uno dei suoi quattro maschi, il quale giocò alla bassetta delli denari con tre sbirri di campagna, che erano colà alloggiati e perdette una grossa somma di denaro e le spese tutte che fatte avevano i suddetti tre sbirri con due loro mogli nei giorni venti che stettero in detta osteria alloggiati, per la qual perdita e spese sacrificate, il sudetto Giacomo di lui padre lo espulse e discacciò fuori di casa”.

L’Albergo del Sole

Alla fine del ‘700 l’osteria passa dai Berlendis a Paolo Sabadini che , a sua volta, nel 1813 vende a Carlo Urgnani, che l’affitta a Giovanni Signoroni e Maria Cogi. I Signoroni alcuni anni dopo ne fanno l’acquisto. Scriveva il Lanfranchi “quando i Signoroni comprarono questi grandi fabbricati pagarono in totale 5000 svanziche, cioè 4000 lire. L’albergo era rinomatissimo specialmente dai viaggiatori e dai carrettieri che vi facevano tappa, il maggior lavoro era nel periodo dalla raccolta dei bozzoli e del vino”.

La Casa Littoria

Parlando, nel febbraio 1937 di “ un anno di feconda attività” , il segretario del fascio locale riferiva sul problema di una sede unica, nella quale poter decorosamente sistemare tutte le varie organizzazioni del partito. La nuova sede é prevista nell’area dell’Albergo del Sole, che sarà adattato con una spesa di acquisto e sistemazione di circa 250.000 lire, fornite una parte dal Comune e una parte dalla vendita della vecchia sede e per altre 100.000 lire da una sottoscrizione tra gli industriali, i quali intendono, con questo nuovo gesto, solennizzare la fondazione dell’Impero. Il relatore ricordava che l’attuale sede, in Piazza Zamara, era stata una delle prime sorte in Lombardia nel 1923. Colombo Svanetti scriverà che “ al fascio di Palazzolo si era presentata la duplice occasione di vendere la casa di sua proprietà alla Cassa di Risparmio di Milano e di comperare dagli eredi Signoroni l’ex Albergo del Sole. Il fascio di Brescia reclamava la somma incassata dalla vendita. Si usò un sotterfugio, assicurando che a Brescia si sarebbe inviato l’avanzo risultante fra la vendita della vecchi e l’acquisto della nuova sede. Gli oblatori pretesero che l’immobile fosse però intestato al Comune e concesso gratuitamente in affitto al fascio. E così avvenne.

La Casa del Popolo

Caduto il fascismo, il fabbricato tornò in mano al Comune che dall’ottobre 1946 cedeva parte dell’immobile in affitto gratuito per tre anni all’ENAL. Nel 1948 l’ala nord, dove c’erano stalle e fienili, era trasformata in sala di spettacolo, poi vi si installava il cinema-teatro Palazzolo.

Nel 1949 il fabbricato era affittato per dieci anni al CRAL, Circolo Ricreativo Assistenza Lavoratori.

Nel dicembre 1979 il Consiglio Comunale approva il progetto, redatto dall’arch. Favole, per la trasformazione del palazzo ex Enal in appartamenti popolari. L’inizio dei lavori nel marzo 1980.

Oggi l’edificio dell’ex Osteria del Sole ospita un ristorante, la palestra, l’ufficio postale e appartamenti, che il Comune affitta a famiglie in stato di necessità.

Il Giornale di Palazzolo, 1 settembre 2012

 

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