Il dominio dei visconti e del malatesta
pubblicato il: 04/04/1964
da: La voce di palazzolo

Palazzolo dai Visconti al Malatesta

“Districatosi dai suoi nemici in Brianza, il Malatesta venne finalmente in soccorso di Brescia, minacciata ormai da più punti del territorio. Nello scontro di Provaglio, nel luglio 1406, Estore Visconti cadde prigioniero e fu riscattato con la cessione di Palazzolo al Malatesta”.

Questo é in breve il messaggio delle cronaca.

Ma come sono andate le cose?

Alla morte di Gian Galeazzo Visconti ( 3 settembre 1402) le condizioni del ducato visconteo erano pessime; le città dello stato erano allo stremo per le continue e crescenti tasse; non vi erano mezzi per pagare i condottieri e tutti i possedimenti andavano disgregandosi. Nel Bresciano l’opposizione alla reggente Caterina prendeva una colorazione guelfa con Pietro Avogadro, già esiliato da Gian Galeazzo, che sollevava la nativa Valle Canonica, mentre altre famiglie ghibelline vi si opponevano. In tale confusione Brescia, staccatasi dal ducato di Milano, passava nelle mani di Pandolfo Malatesta, che approfittando delle contese locali, ne divenne Signore.

Estore Visconti, signore di Martinengo, detto ” il soldato senza paura” appoggiandosi ai ghibellini cerca di contrastare la presa di possesso del Bresciano, e la lotta dura con fasi alterne dal novembre 1404 al luglio 1405, terminando con la battaglia di Provaglio.

Il Visconti, che era partito da Bergamo per il Bresciano, si scontra il 30 luglio in Franciacorta col Malatesta; ebbe la peggio e venne fatto prigioniero con duecento componenti la sua brigata e condotto a Brescia. Interviene allora com’era logico, il nipote Giovanni, signore di Bergamo che attraverso i suoi messi cerca di ottenere la liberazione dello zio Estore. Il Malatesta chiede 10.000 fiorino d’oro per il suo rilascio. Purtroppo le condizioni finanziarie del Visconti erano disperate e “ non avendo egli avere questa somma la richiese ai Bergamaschi, ma essi non solo gliela negarono, ma sdegnati lo cacciarono, costringendolo nella rocca di Soncino, dove ebbe luogo la cessione del castello di Palazzolo, ancora in possesso ai Milanesi, in cambio delle liberazione di Estore Visconti”. Poiché la notizia di tale cessione venne conosciuta a Bergamo il 6 settembre, si può pensare che le trattative fossero andate per le lunghe e che il Visconti si sia decido a cedere la nostra terra solo dopo aver esperito ogni tentativo per trovare l’oro richiestogli dal Malatesta.Tale cessione dovette sembrare “ di molto maggior valore della somma richiesta conoscendo egli il nostro castello per esservisi fermato nel gennaio 1405”.

Cosi Palazzolo passava dalla signoria dei Visconti a quella del Malatesta, barattata per la liberazione di un personaggio importante, scambiata come merce qualsiasi. Il nuovo padrone cercò senz’altro di ricavare dalla contribuzioni che impose ai Palazzolesi, del denaro non certo inferiore a quello richiesto per il riscatto. E si tenne al solito terra ed oro.

La Voce di Palazzolo, 4 aprile 1964