La devozione al ss. crocefisso e alla madonna nelle calamità
pubblicato il: 23/11/1963
da: La voce di palazzolo

LA DEVOZIONE AL SS. CROCIFISSO E ALLA MADONNA NELLE CALAMITA’

Durante i secolo passati, in occasione di pubbliche calamità, di pestilenze, il popolo di Palazzolo si rivolse, con particolari devozioni alla Madonna del Rosario ed al SS. Crocifisso.

Essendo difficile risalire più indietro del 1600 cominceremo da tale secolo a ricordare le solenni manifestazioni ed i voti fatti dalla nostra gente e documentati da deliberazioni, da relazioni a stampa e fissati su polverose tele esistenti tutt’oggi.

Cominciamo dalla peste del 1630.

Il popolo, stremato dalla carestia degli anni 1628-29 e decimato dall’implacabile malattia che aveva toccato tutte le famiglie decimandole, soprattutto nei mesi caldi del 1630, nei quali era cresciuta d’intensità, tanto che i cronisti di allora parlano di gente che dalle finestre cantava le litanie mentre continuamente ne morivano dappertutto, con grande spavento dei vivi, faceva voto solenne l’8 aprile 1630 di andare a piedi nudi al Santuario della Madonna delle Grazie di Brescia. Non sappiamo se alla fine del flagello, nel febbraio nel 1631, il voto sia stato sciolto, ci risulta comunque che ci furono preghiere solenni di ringraziamento alla Madonna, a Dio e a San Rocco.

Nel 1700 più volte si ricorse a voti solenni fatti al nostro miracoloso Crocifisso negli anni 1719-1732-1742-1744-1747.

La venerata immagine fu portata in processione per la siccità, o fu esposta in chiesa o fu tre volte solennemente scoperta e si ottennero le grazie desiderate.

Allo stesso simulacro si ricorse nel 1752, come si può desumere da un volumetto di 48 pagine uscito dalla Tipografia Venturini di Brescia nel 1852 e che contiene la “Relazione di grazia straordinaria ottenuta nell’anno 1752 dal Popolo di Palazzolo nell’occasione che travagliato da lunga e rovinosa siccità faceva ricorso al miracoloso Crocifisso che qui si venera con voto di solenne processione”.

A memoria di questa grazia ricevuta, come si costumava allora, si fece fare un quadro, rappresentante la suddetta funzione solenne, e completato dalla seguente epigrafe: “Correndo l’anno 1752 una strana siccità, oltre il saccheggio che poco lungi dal nostro distretto davano agli altri interi campi di eserciti di vermiccioli, fu presa parte sotto il dì 9 di luglio da questo pubblico, di portare in processione il SS. Crocifisso nel giorno 6 di Agosto.

Il pietoso Signore, per maggior evidenza del miracolo, differì la sospirata grazia sin alla settimana antecedente alla Sacra funzione, quando i seminati erano talmente inariditi che vana credevasi ogni speranza, e mandò una……………….. l’una come dell’altra si ottenne a sospirata grazia.”.

LE DEVOZIONI ALLA MADONNA DEL ROSARIO

Come abbiamo detto prima, il popolo si rivolse anche alla Madonna del Rosario. Infatti altre due tele della sacrestia sono dedicate al ricordo di due ricorsi alla Vergine. La prima è completata da questa dicitura “Travagliato il paese nel mese di luglio 1767 diverse furono le preghiere ed officii di pietà del Popolo di Palazzolo il quale ricorso finalmente alla B.V. del Rosario, la cui miracolosa effige con solenne devota processione si portò nel giorno 9 agosto di detto anno, fu esaudito con copiosa salutare pioggia che ristorò la quasi inaridita compagna”.

Nel secolo scorso, si ricorse al SS. Crocifisso in occasione dell’epidemia di colera, come ci risulta dal protocollo del voto decretato alla sacra Immagine del Crocifisso, stesso il 15 luglio 1855. In tale documento si rileva come “radunati l’Arciprete Don Bettinelli, i sigg Persevalli Antonio e Sufflico G.B. deputati dell’Amministrazione del comune, i sigg Fabbriceri e gli altri quattro Sacerdoti, preso atto della diffusione del “colera morbus” portato a Palazzolo il 30 giugno da un certo Giuseppe Peduzzi da Schignano si concluse così: “convinti intimamente tutti i qui radunati che il solo Onnipotente può illuminare la mente dei medici in così oscure infermità che dalla remota Asia ha trapiantata la sua sede nelle contrade d’Italia e con la sola di Lui assistenza si può sperare un esito di pioggia prodigiosa, che tutta la campagna ben presto rinverdì e fu di poi sì abbondante la raccolta che si diminuì il prezzo dei minuti quasi sino alla metà e gli insetti all’improvviso svanirono”.

ALTRI DUE RICORSI AL SS. CROCIFISSO.

Nella sacrestia della nuova Parrocchiale esistono due quadri in cui sono fissati altri due ricorsi al SS. Crocifisso.

Sotto il primo si possono decifrare queste poche parole: “…sempre presa parte da questo Popolo d’esporre in mezzo alla Chiesa il SS. Crocifisso per implorare la pioggia da lungo tempo sospirata: immediatamente nel dì stesso convocato il popolo fummo…a tal… e subito s’ottenne un’abbondantissima pioggia. Nella domenica 3° poi di ottobre si celebrerà la… funzione con gran solennità e devozione…anche da circonvicini Paesi numeroso popolo…grazia”.

Penso che la descrizione si riferisca all’anno 1774 indicato dal Rosa come quello in cui venne, il 25 del mese di settembre determinato di adempiere il voto fatto il 7 agosto stante la ostinata siccità. La cerimonia dell’esposizione solenne del SS. Crocifisso venne effettuata nella nuova Parrocchiale, che in tale occasione fu benedetta ed officiata in tutti gli altari, che allora su trovavano terminati.

Sotto il secondo si legge questa iscrizione: “nel mese di giugno dell’anno 1781 si fece ricorso all’effige del SS. Crocifisso per ottenere la serenità così parimenti nel mese di agosto… si fece ricorso alla predetta per ottenere la pioggia. Interpreti dell’unanime sentimento di questa intera popolazione che tanta devozione professa ( e ben a ragione per le molteplici grazie ricevute sin dai tempi più remoti) per la scolpita Effige di Gesù Crocifisso, di cui va gloriosa questa terra: solennemente decretano una funzione votiva alla sullodata sacra Immagine implorando il potente di Lui soccorso nelle presenti calamità. La funzione, ossia il voto, verrà sciolto tosto che sarà cessata la malattia, e nel modo che verrà convenuto in altra apposita adunanza da tenersi nell’ultima domenica d’agosto. Resta per altro stabilito che dovrà essere preceduta da esercizi spirituali e decorata colla possibile pompa”.

Nell’agosto del 1861 troviamo la deliberazione presa dall’Autorità religiosa e poi da quella civile di celebrare il 27 e 28 ottobre due grandi feste. La prima dedicata al Santo Crocifisso, collocato per l’occasione sopra l’altare maggiore della Parrocchiale; la seconda dedicata alla Vergine dovendo esse valere per tre scopi: 1) per la fine del colera e per sciogliere il voto formulato nel 1855 (probabilmente ritardato dagli avvenimenti bellici del 1859); 2) per la cacciata dell’austriaco avvenuta nel 1859; 3) per scongiurare la siccità di questa estate”.

Con un balzo di un secolo concludiamo ricordando l’incoronazione della SS. Effigie del Miracoloso Crocifisso fatta dal nostro popolo la sera del 24 settembre 1950 sul sagrato della Parrocchiale in ringraziamento per i pericoli e i danni evitati alla nostra terra nell’ultimo grande conflitto mondiale.

La Voce di Palazzolo,23 novembre 1963