La storia del 1960 nella nostra città
pubblicato il: 07/01/1961
da: La voce di palazzolo

La storia del 1960 nella nostra città

Chiuso con il simbolico e tradizionale brindisi il 1960, si è iniziato in un'atmosfera di serenità festosa il nuovo anno 1961. Ognuno di noi, nell'ultima sera dell'anno, ha fatto il bilancio degli avvenimenti lieti o tristi. gioiosi o dolorosi, dei dodici mesi dell'anno che se ne stava andando guardando prima di tutto nell'ambito della propria casa e tra le persone della propria famiglia.

Se il tempo di riflettere è stato un po' più lungo del solito, aiutato anche dalla stampa, dalla televisione, ciascuno di noi ha. dato uno sguardo anche ai fatti più importanti della comunità umana, cominciando dalla propria terra.

Tutto è sembrato ormai tanto lontano, sostituito dalle impressioni lasciate dagli ultimi accadimenti di questi giorni.

Poiché ogni avvenimento rivisto a distanza di tempo può suscitare ricordi, impressioni, ormai sopite dentro di noi, ripercorriamo insieme i dodici mesi dello scorso 1960 e riandiamo agli avvenimenti che hanno interessato Palazzolo, quindi, più o meno, ciascuno di 'noi.

Il 1960 era iniziato con un luttuoso avvenimento di cronaca, che aveva riempito pagine di parecchi giornali: due giovani avevano trovato tragica morte appena poche ore dopo iniziato l'anno nuovo. L'immagine di quella vettura capovolta e delle salme composte nell'obitorio dell'Ospedale, era rimasta a lungo, come annunziante altre e ben maggiori disavventure. Invece non è stato così, molti fatti lieti dovevano risollevarci l'animo.

Cominciamo da quelli della vita religiosa e parrocchiale.

Nel mese di maggio ha celebrato la Messa d'oro il nostro Arciprete Mons. Piccinelli e abbiamo assistito ad episodi' toccanti di commovente amore e riconoscenza. al Padre della Parrocchia. C'è stato più' tardi il cambio della guardia all'Oratorio maschile: Don Gianni ha lasciato S. Sebastiano per Vobarno ed è venuto a sostituirlo Don Antonio.

La nostra città ha continuato a cambiare volto: in Piazza Zamara è stato abbattuto un vecchio gruppo di stabili ed è sorto un moderno palazzo, sede di un 'istituto bancario; sono iniziati, sulla via SS, Trinità, i lavori per la costruzione della deviante sud della provinciale Bergamo- Brescia, lavori che erano attesi da molti anni. Sono cominciati anche i lavori di raddoppio del ponte di via san Pancrazio, tanto pericoloso; sono stati presentati ed approvati da una apposita commissione i progetti per la sistemazione del nuovo centro cittadino.

Alla periferia, nella zona di via Brescia, ad iniziativa delle Cooperative locali, sono sorti nuovi quartieri che ospiteranno molte famiglie in ambienti sani e decorosi.

L'attività edilizia è in continuo sviluppo ed accanto alle costruzioni per abitazioni, ne sono sorte altre a carattere industriale, artigianale e commerciale a testimonianza della vitalità mai raggiunta fino ad ora dall’economia della nostra città.

Durante il corso dell'anno non si sono verificate vertenze sindacali di una' certa importanza, tutti i lavoratori hanno potuto godere di migliori salari, anche grazie alla sempre crescente mole di lavoro delle nostre aziende. La disoccupazione si può dire non esista più. Gli apprendisti vengono richiesti da tante piccole aziende e cominciano a prendere dimestichezza con le varie forme di attività lavorativa. Buone prospettive si sono aperte per la manodopera specializzata. Molte aziende hanno esteso la superficie dei loro laboratori ed hanno assunto altri operai: il Comune ha incoraggiato tale attività assegnando premi in denaro.

L'anno si è concluso con un premio alle bambine più buone della nostra città, la distribuzione, a cura- della locale, sezione, di pacchi alle famiglie dei mutilati ed invalidi di guerra.

Il . nostro' Oglio, per tanti anni calmo e placido, .nel settembre 1960. ci ha fatto paura con la piena, che ha minacciato di travolgere il vecchio ponte. Le vie della Madonnina, la Piazza Roma e le adiacenze sono state invase dalle acque e il 20 settembre alle ore 18 l’acqua lambiva le spallette del ponte che, come la passerella, è stato chiuso al traffico costringendo i cittadini a fare lunghe camminate per superare l’Oglio. Tutto è finito abbastanza bene, solo alcune famiglie hanno dovuto lasciare le loro abitazioni ed hanno subito danni di varia identità.

Nel campo politico il 1960 ha segnato un’intensa attività dei partiti impegnati nella preparazione e nello svolgimento della competizione elettorale culminata con le votazioni del 6 e 7 novembre che hanno dato un volto nuovo all’ Amministrazione Comunale dove al sindaco Orsatti è succeduto il sindaco Scaratti.

La frazione di S. Pancrazio è venuta alla ribalta più volte quest’anno e si può dire che in questi mesi si è avviato a soluzione il problema della sua aggregazione a Palazzolo.

Nello sport il '60 è stato prodigo di soddisfazioni per gli sportivi palazzolesi, che nel giugno hanno accompagnato la vecchia e gloriosa Pro alla bella e scintillante vittoria nel campionato di calcio, ottenendo la promozione alla categoria superiore.

Nell'anno delle Olimpiadi, Palazzolo ha ospitato gli Olimpionici della marcia, capitanati da Dordoni e Parnich, che hanno partecipato a una bella gara conclusasi allo Stadio comunale.

Belle soddisfazioni agli artisti palazzo lesi sono venute dalle mostre alle quali hanno partecipato in varie città d'Italia: Palazzolo ha visto una mostra estemporanea e fotografica e la nostra città ha ben figurato in un volume sulle città d'Italia, pubblicato in occasione delle Olimpiadi.

Nel campo delle manifestazioni culturali il Circolo di cultura ha continuato la sua attività anche nel 1960 e, accanto, si sono sviluppati il Cineforum e alcune manifestazioni artistiche tra le quali merita di essere ricordata la rappresentazione dell'Assassinio nella Cattedrale al teatro Aurora . Le famiglie sono cresciute e se alcune hanno provato il dolore del distacco dai propri cari, portati via dalla morte,altre hanno visto il loro focolare allietato dalla presenza di nuove vite.Se accanto al generale miglioramento della vita economica e, sociale ci sia stato un miglioramento nella vita di ognuno, solo la coscienza potrà dirlo, e questo il cronista non può notarlo nel suo taccuino. Rimane l'impegno, che di anno in anno si rinnova, di divenire migliori, di non ripetere gli errori e le manchevolezze dell'anno passato e come' si cresce ogni anno in età, di crescere anche in «sapienza et in Grazia». Questo è l'augurio che vi giunge da queste pagine, per il 1961!

La Voce di Palazzolo,7 gennaio 1961